Cooperativa Sociale Agricola Altereco

Storia etica n°10: Cooperativa Sociale Agricola Altereco

Nome azienda: COOPERATIVA SOCIALE AGRICOLA ALTERECO

Indirizzo: Via Teano Km. 3, Cerignola (FG)

Datore:

Vincenzo, presidente della cooperativa dal 2011 e gestore di un bene confiscato alla mafia, ha deciso di improntare la sua attività all’inserimento lavorativo di soggetti disoccupati ed, in particolare, di minori “svantaggiati” e migranti.

Persone incluse lavorativamente:

Nicola, dopo aver iniziato gli studi universitari, attualmente (con fierezza) si definisce un bracciante agricolo, specializzato nella raccolta. Vorrebbe contribuire a fare in modo che l’agricoltura diventi un settore che “metta in connessione”.

Antonio, chimico biologico con esperienze in aziende agro-alimentari. Ha un grande spirito di adattamento e adora “mettersi in gioco”.

Vincenzo, ex carpentiere e geometra, sin da piccolo si è dedicato alla coltivazione della terra. È stata la moglie a spingerlo ad occuparsi dell’agricoltura. Da allora si è specializzato in potatura alberi.

*SPECIAL EDITION*

Alessandro D.: laureato in Scienze Politiche e relazioni internazionali. Particolarmente sensibile verso le tematiche del web marketing e di utilizzo delle ICT per la valorizzazione della natura.

Giambattista: attualmente è disoccupato anche si in passato si occupato della gestione dei campi, avendo “vissuto” l’agricoltura sin da piccolo.

Michele: da 15 anni arredatore e progettista di mobili. Da qualche anno, vive “alla giornata” e vorrebbe mettersi alla prova in ambito agricolo.

Nicola C.: operaio specializzato con diversi anni di esperienza in contesti agricoli e agroalimentari. Gli piacerebbe trovare un ambiente di lavoro che li possa consentire di rafforzare la capacità di “fare squadra”.

Michael P.: dopo aver condotto una impresa agricola familiare, da qualche anno è alla ricerca di nuovi stimoli e vorrebbe cimentarsi con approcci innovativi che possano migliorare il suo modo di lavorare.

Giuseppe L.: appassionato di musica, arte e viaggi. Spera di trovare lavoro in un azienda “pulita” e che valorizzi il concetto di “biologico”.

Emanuela S.: le piace l’idea di lavorare con la natura e vorrebbe lavorare e gestire una masseria. Infatti non esclude che quello agricolo possa consentirle di valorizzare il suo percorso di studi in ambito socio-sanitario.

Nicola: ex trasportatore, ha vissuto da vicino il problema della precarietà del lavoro. Infatti, grazie anche alla propria famiglia. è riuscito sempre a trovare “una soluzione”, lavorando sia in ambito agricolo che artigianale.

Leonardo C.: ex operaio industriale, da alcuni anni ha deciso di intraprendere un percorso di vita che “accia del bene alla natura” e che valorizzi le produzioni biologiche.

Vito A.: particolarmente sensibile alle tematiche del contrasto al lavoro irregolare. Ha avuto esperienze in centri di assistenza fiscale e si è sempre dedicato al volontariato.

Vincenzo P.: giovane bracciante agricolo, vorrebbe specializzarsi in questo mestiere a cui è appassionato sin da piccolo.

Michele S.: operaio agricolo, crede nella solidarietà tra braccianti. Vorrebbe diventare uno specialista del settore.

Paolo: dopo 13 anni come marmista e operatore in cave, adesso vorrebbe dare una svolta alla sua vita e operare solo in ambienti lavorativi puliti e sostenibili.

Mario L.: ex artigiano e con tantissima volontà di lavorare in un contesto che lo faccia sentire sereno che gli trasmetta una forte senso di appartenenza.

Girolamo S.: dopo aver terminato gli studi, vorrebbe trovare una occupazione anche a carattere stagionale, come raccoglitore di uve o ciliegie.

Martino: ex operaio multinazionale, ha lavorato in Germania e Polonia. Ritornato da poco in Italia, si è dilettato come cuoco sperimentando ricette della tradizione pugliese.